I remi in questione altro non erano che fusti di aceri, faggi e frassini selezionati per la loro lunghezza e grossezza, che venivano inviati a Firenze, Pisa e Ferrara, per la costruzione di fasciame, remi ed alberi per i cantieri navali. Risale al 1551 la notizia della cessione dei boschi dei Lagaccioli e del Lago Baccio da parte del comune di Pievepelago al Duca Ercole d’Este, con possibilità di trasportare il legname a Ferrara, per fluitazione lungo il fiume Scoltenna. Il toponimo delle Tagliole e dello stesso Pian dei Remi potrebbe essere nato proprio in quel periodo, grazie all’attività di disboscamento controllato. D’altronde, la presenza di un “Pian d’Antenna” (che in etrusco aveva il significato marinaresco di ‘albero di nave’) alle spalle di Ca’ di Gallo, di fronte a Pian dei Remi, è un altro elemento onomastico che prova che tutta la valle era impegnata nella produzione e commercio di legname selezionato, verso la Padania e la Toscana. Più verosimilmente, l’origine dell¹insediamento umano di Pian dei Remi pare sia dovuta all’apertura della ‘Via dei remi’, costruita dai Lorena di Firenze nel 1625 e tenuta in vita fino al 1791, allo scopo di fornire legname da lavoro ai propri arsenali di Pisa e Livorno. Si trattava in pratica di trasportare fusti di abete o di faggio tagliati nelle zone delle attuali Regine, oltre l’Abetone, fino a quei lontani porti. Una ripresa di questa attività sei-settecentesca e del rapporto commerciale tra alto Frignano e Toscana si ebbe alla fine della guerra, tra il ‘45 e il ‘50 quando, dalle faggete del Pelago, venivano estratti tronchi di determinata forma e misura, destinati alle cave di marmo apuane, quali slitte per il trasporto dei blocchi di marmo. Fu quindi grazie alla vicinanza di questa via che, probabilmente, nacque Pian dei Remi, una denominazione originale per un luogo posto in una posizione geografica ottimale per la produzione di legname di qualità. Il casolare, costituito da un agglomerato di case, è attraversato dalla strada che conduce a Casa Mordini ed è antistante alla via che conduce a Casa Serra.
Il progetto, in collaborazione con l'ente PARCHI DELL'EMILIA CENTRALE si estende sul territorio attraverso tabelle tematiche dislocate nei casolari o lungo i sentieri che collegano le varie borgate
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