In linea d’aria, il Borrone si trova di fronte alla Casa di Sotto e, come questa, è costituita da una sola abitazione con la vicina capanna. Il nome deriva probabilmente da Bora, cioè luogo freddo e ventoso, alla stregua delle altre località esposte alle intemperie: Borella, Borellini, Borra, ecc.; una conferma di ciò potrebbe essere il fatto che il prato situato sotto quello dei proprietari della casa si chiama “Ghiacciarello, cioè luogo ghiacciato. Un tempo, le persone raggiungevano il casolare partendo dal trebbo di Casa Matteo, attraversando il prato dei Serafini e arrivando alla capanna, ora diroccata; poco più sopra, si riusciva a passare il fosso utilizzando una grande pietra come ponte. Il sentiero proseguiva poi per Casa Cassettai e la Cà. Vicino al Borrone c’era un’altra abitazione, anch’essa isolata, annessa a due capanne, chiamata Casa Catella, che si diceva essere stata la dimora di uno dei briganti che, per primi, abitarono la Valle. Per procurarsi l’acqua da bere, le persone dovevano recarsi alla fontana di Casa Matteo, mentre, per gli altri, usi potevano utilizzare quella del ruscello. Casa Catella oramai non esite più; dopo essere stata rasa al suolo per costruire una nuova abitazione, il progetto si è fermato e sono rimaste solamente le fondamenta, oramai invase dalla vegetazione. Nonostante i sentieri di collegamento con Casa Matteo siano ancora fruibili, attualmente, questi casolari, o a quello che ne resta, sono raggiungibili percorrendo la strada carrozzabile che, dal campo sportivo, arriva a La Cà.
Il progetto, in collaborazione con l'ente PARCHI DELL'EMILIA CENTRALE si estende sul territorio attraverso tabelle tematiche dislocate nei casolari o lungo i sentieri che collegano le varie borgate
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