I Casolari

La Finaria

E' la prima località del paese di Tagliole che si incontra arrivando da Pievepelago, una volta superato il fosso di Rio Grande. Il casolare, in realtà, è costituito da una sola costruzione che comprende l’abitazione dei proprietari, la capanna e la stalla, ora in parte ristrutturata, dove, un tempo, venivano ricoverate le mucche. Un’altra capanna, anch’essa ristrutturata, è situata sul retro della casa, nel prato che si trova fra l’abitazione e la via carrozzabile. Un tempo, la vecchia strada di Tagliole, arrivava dalle Groppe fino ai tornanti, poi passava nei prati antistanti l’abitazione, incontrava il fosso di Casa Mucci, e poi saliva fino alla Borellina; dopo la costruzione della strada carrozzabile, il casolare è rimasto fuori dalla strada principale, sulla via che conduce a Casa Micheletto. Anche se il nome può far pensare ad una zona di confine, sembra che invece la denominazione Finaria derivi da una posizione particolarmente esposta al vento e alle intemperie; “aria fina”, infatti, nel gergo taiolaro, significa appunto aria fredda, pungente, che penetra nelle ossa. Questa spiegazione sarebbe in linea anche con il significato di Borellina, un diminutivo di Bora, che sembra testimoniare la presenza di venti gelidi proprio in quell’intorno. La casa, ora abitata dalla famiglia della fu Serafini Armida, era un tempo di proprietà di un Roberto Galassini le cui iniziali sono scolpite nel sasso sotto la nicchia che contiene l’immagine della Madonna, assieme all’indicazione dell’anno di costruzione della casa: R. G. 1879.