Casa Tommaso (Ca' T'maso)

Casa Tommaso “Alle Tagliole la comitiva trovò il borgo sottosopra. Erano passati i due briganti con la povera ragazza e avevano sparato in aria alcuni colpi di pistola, per spaventare gli abitanti. Erano poi entrati forzando l’uscio nella casa del pastore Tommaso e si erano fatti consegnare un telo e alcuni listelli di legno per ricavarne una rudimentale barella”. La nota sopra riportata è un’altra testimonianza che rende affascinante il passato di questo piccolo paese nascosto nella valle più impervia dell’Appennino Modenese. Le notizie sull’origine del nome della borgata non sono certe, ma la più plausibile la fa derivare dal nome dal costruttore d el primo casolare, che si identifica chiaramente con la casa del pastore. Nel diciannovesimo secolo il borgo era abitato da poche famiglie e dai contadini al servizio del prete Don Lenzini, originario di Fiumalbo e considerato un “santo” per l’abitudine che aveva di privarsi dei propri beni per sostenere le famiglie più bisognose. Fra le abitazioni che si trovano nel casolare, tutte ben ristrutturate, si distingue quella che veniva chiamata la casa del contadino del prete e nella cui facciata è presente una nicchia con una bella immagine in ceramica della Madonna, fatta collocare da Don Coppi, parroco di Tagliole dal 1892 al 1893. C’è anche una lunga costruzione detta “al carbonilo” (il carbonile) perché negli anni ’40 vi venivano accatastate grosse quantità di carbone. In prossimità della strada è stato recentemente collocato un crocifisso che accoglie i visitatori della frazione. Poco distante da Casa Tommaso, sulla strada principale, si incontra Casa Milione, probabilmente la dimora di un Emilio di alta statura. Per la sua posizione centrale e la vicinanza con le altre borgate, non c’erano sentieri alternativi alla strada principale che lo collegassero alle altre borgate.