Questo gruppo di case sorge su di un’altura non molto elevata che degrada dolcemente fin sulla strada che conduce al Lago Santo. Si può definire il casolare dei Bettini suddivisi in Pocapolenta e Ĝiuvanara. Situata all’estremità del paese, il suo curioso nome deriva dal verbo “çrare”, che in dialetto tagliolaro significa appunto chiudere e che sembra essergli stato attribuito in modo del tutto casuale. Si narra che un giorno un contadino di questa borgata avesse dimenticato il recinto dell’ovile aperto, rischiando che il gregge scappasse e si perdesse fra i boschi. Fortunatamente qualcuno si accorse di quanto stava per succedere e cominciò ad urlare sguaiatamente: «Serra al çraio che el peggore el veggnan fórra!» (chiudi il recinto che le pecore scappano!) Sembra così che, da quel giorno, qualche anima goliardica abbia denominato scherzosamente questa zona come “Casa Serra”, volendo ricordare ai più distratti di chiudere porte e recinti. L’abitato è costituito da un agglomerato di case, originatesi per ampliamento di quelle esistenti, via via che un figlio si sposava. Un curioso scritto “Omodeo” è riportato nella prima casa a sinistra, anche se nessuno rammenta a che cosa faccia riferimento. Nella parte superiore del casolare è presente una fontana sovrastata da una margolfa o marcolfa, una faccia scolpita nella pietra che viene esposta come ornamento delle case. Lì vicino, scorre il piccolo ruscello che gli abitanti chiamano Oriolo e sulle cui rive si snoda il sentiero che Porta a La Cà. Un tempo Casa Serra era collegata a Casa di Pontremolo mediante un sentiero che attraversava i campi, oramai scomparso
Il progetto, in collaborazione con l'ente PARCHI DELL'EMILIA CENTRALE si estende sul territorio attraverso tabelle tematiche dislocate nei casolari o lungo i sentieri che collegano le varie borgate
Maps
Address:
2020 All Rights Reserved. Design by Free html Templates