Questo gruppetto di case è situato sulla strada scherzosamente battezzata “la tangenziale di Tagliole”, perché la via, partendo dal campo sportivo, avrebbe dovuto arrivare a Casa Serra e quindi riallacciarsi alla strada principale che conduce al Lago Santo. Tale progetto, mai completato, aveva la finalità di deviare il traffico al di fuori del paese per evitare i problemi di circolazione che si creano nei mesi estivi, quando il passaggio di turisti e villeggianti è particolarmente intenso. La tradizione locale vuole che, anticamente, in questa borgata risiedessero abili falegnami, esperti costruttori di cassette, da cui il nome del casolare; in realtà, però, nessuno sembra aver memoria della particolarità di questi manufatti, di quale fosse il loro uso o da chi venisse commissionato il lavoro. Pur potendo ipotizzare un riferimento alle cassapanche che le nostre nonne utilizzavano per riporre la biancheria e gli indumenti che non trovavano posto negli armadi, in generale, piccoli e poco capienti, la spiegazione più probabile, come già per altre borgate, potrebbe essere quella di un’origine dal nome del capostipite delle famiglie che per prime si insediarono in questo luogo e costruirono questo gruppo di case. Dal momento che i primi abitanti di Casa Cassettai furono i Cassai, può essere che il nome del casolare deriva dalla storpiatura dialettale di tale cognome, ossia Castai.
Il progetto, in collaborazione con l'ente PARCHI DELL'EMILIA CENTRALE si estende sul territorio attraverso tabelle tematiche dislocate nei casolari o lungo i sentieri che collegano le varie borgate
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